Parole confortanti sul fronte economia da parte del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in audizione sul Def. L’economia italiana “nel 2015 dopo 3 anni consecutivi di contrazione è tornata a crescere e nel 2016 la crescita continuerà e si consoliderà”.
“L’occupazione migliora – continua -, i conti pubblici migliorano, la pressione fiscale scende” e il merito per il ministro va ad “una politica fiscale rigorosa e misure espansive e riforme strutturali”.
Pier Carlo Padoan ha sottolineato che per la prima volta nel 2016 il debito calerà e che “il processo di riduzione del rapporto rispetto al Pil si accentuerà prossimi anni”. Padoan ha confermato anche l’intenzione del governo di “sterilizzare” per intero le clausole di salvaguardia per il 2017 per 0,9 punti di Pil.
“L’intonazione della politica di bilancio nell’area euro appare restrittiva e sono altresì insoddisfacenti i progressi di molti Paesi nelle riforme strutturali” dove l’Italia sta invece facendo grandi sforzi, ha sottolineato Padoan.
“Ci sono margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le possibilità” sia di chi deve entrare sia di chi deve uscire. Padoan si è detto “sicuramente favorevole a un ragionamento complesso” sul tema delle pensioni e “aperto a fonti di finanziamento complementare” per eventuali misure, come quello, suggerito nelle domande dei parlamentari, di un ruolo del sistema creditizio. Il sistema “è uno dei pilastri della sostenibilità” ma “ci sono margini”.
“Il livello di disoccupazione giovanile in Italia è assolutamente intollerabile” ha dichiarato il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sottolineando come ci sia il rischio di avere “intere generazioni perdute all’interno del nostro Paese”. “Occorre introdurre flessibilità in uscita nel sistema pensionistico in tempi stretti, anche perché c’è una penalizzazione molto forte dei giovani”.