Sale a 350 il bilancio delle persone morte in seguito ad un terremoto violentissimo che si è abbattuto su una zona costiera dell’Ecuador. Ad annunciarlo è il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, che ha comunicato la stima attraverso un tweet del suo profilo ufficiale, confermando anche i gravi problemi alle infrastratture in tutto il paese. I feriti sarebbero oltre 2500.
Il vicepresidente Jorge Glas, (ora in viaggio verso Portoviejo) aveva riferito in un discorso televisivo che le vittime provenivano dalle città di Manta, Guayaquil e Portoviejo e ha escluso l’allerta tsunami. Saranno schierati oltre 10 mila soldati e 4.500 agenti di polizia per affrontare l’emergenza.
Cifra oficial de fallecidos sube a 233. Barrio Tarqui de Manta muy afectado. Pedernales destruido. Vicepresidente se dirige a Portoviejo…
— Rafael Correa (@MashiRafael) April 17, 2016
L’epicentro è stato localizzato 27 km a sud-est di Muisne, in una zona turistica. La scossa si è propagata da circa 19 chilometri di profondità. Gli esperti hanno riferito che si tratta del terremoto più forte dal 1979 che ha interessato l’Ecuador.
“Vi chiediamo prudenza e di mantenere la calma”, ha aggiunto, sottolineando che “le forze della sicurezza sono mobilitate”. Ancora non è stato reso noto d’altra parte un bilancio sul numero dei feriti, mentre ci sono stati “danni strutturali”, precisano fonti locali.
La forte scossa di terremoto in Ecuador ha colpito diverse regioni (a Quito la scossa sarebbe durata oltre 40 secondi) ed è stato avvertita nettamente anche in Colombia e in Perù. Si registrano problemi nelle comunicazioni e nella fornitura dell’energia elettrica. L’aeroporto di Manta è stato chiuso per danni alla torre di controllo. Il ministero dell’interno Serrano ha riferito inoltre che 100 detenuti sarebbero evasi da una prigione nell’ovest dell’Ecuador dopo il crollo delle mura.
Il bilancio delle vittime con molta probabilità salirà nelle prossime ore. Oltre all’emergenza decretata in sei province, ha infine detto Glas, è stato decretato in Ecuador lo ‘stato di eccezione’, una misura che rientra nelle prerogative presidenziali e che in passato fu utilizzata per ragioni di ordine pubblico o in caso di disastri naturali, come l’eruzione lo scorso anno del vulcano Cotopaxi.
Per facilitare le comunicazioni i gestori dei servizi di telefonia stanno consentendo l’invio di messaggi gratuiti.