La Diatec Trentino ha battuto la Lube Civitanova con il punteggio di 3-0 (25-19, 25-20, 25-18) nella semifinale di Champions League maschile a Cracovia.
I trentini s’impongono con cattiveria e personalità e stravincono il confronto a muro, grazie ai centrali e a un Simone Giannelli glaciale sia in prima linea sia in regia.
La Lube, invece, incapace di reagire ad una prestazione davvero negativa, prosegue nell’annata no, che li ha visti perdere in semifinale di Coppa Italia (sempre da Trento) e li vede a un passo dall’eliminazione nei playoff scudetto contro Perugia.
Sarà, dunque, la Diatec ad affrontare lo Zenit Kazan di Leon e Mikahilov, in grado di espugnare la Tauron Arena di Cracovia battendo per 3-1 la squadra organizzatrice della final four, i polacchi dell’Asseco Resovia (in vantaggio dopo il primo set e sostenuti da oltre 15 mila persone). I trentini sono alla quarta finale della loro storia (3 volte su 3 in precedenza hanno vinto il trofeo).
La Lube sceglie la coppia Stankovic – Podrascanin al centro e Cebulj al fianco di Juantorena (grande ex della serata), mentre Trento si affida in partenza ad Antonov (anziché Lanza) come schiacciatore al fianco di Urnaut e Djuric opposto.
Dopo un’inizio contratto nel primo set, Trento ferma il 4-0 di parziale Lube piazzando il muro, ma il cambio palla dei marchigiani sembrare filare liscio. All’uscita del primo time out tecnico, però, i trentini accorciano le distanze con 2 muri consecutivi, ritrovano il pari su 2 errori in ricezione dei marchigiani e poi scappano via grazie alle murate di Giannelli e Van De Voorde. Trento avanti 1-0, 25-19.
Il secondo set parte con Priddy al posto di Cebulj per ridare equilibrio alla seconda linea della Lube, che ancora non trova fluidità ma riesce a rimanere a contatto nel parziale. Poi però il copione si ripete: muro devastante della Diatec e nuovo allungo trentino; Blengini cambia Miljkovic (al suo posto entra Fei) e fa rientrare Cebulj, ma anche il secondo set è ormai andato per la Lube.
Nel terzo set, Trento allunga ancora in avvio (stavolta al servizio), mentre un pallone salvato da Colaci e non difeso da nessun marchigiano e un primo tempo malamente sbagliato da Podrascanin sono l’immagine esemplare di una situazione da buio pesto. La Lube somma errori su errori, Trento continua a ricevere con buone percentuali e soffro poco o nulla nel cambio palla.
(Foto da Twitter: @CEVolleyballCL)