Un simbolico “no” alla vendita del libro di Salvatore Riina, figlio del boss corleonese di “Cosa Nostra“, nel comune di Benevento. L’ordinanda l’ha firmata personalmente il sindaco del comune campano: “Ha un valore morale, è un atto di rispetto verso chi ha perso la vita, in questi anni, per combattere le mafie”.
Il primo cittadino del Pd Fausto Pepe spiega: “So bene che l’atto da me emanato è assolutamente illegittimo sul piano amministrativo, privo di qualsiasi fondamento giuridico, e difatti non prevede alcun tipo di sanzione. In realtà la mia è una chiara provocazione in risposta all’eco mediatica che ha suscitato il libro di Salvatore Riina”.
“L’obiettivo dell’ordinanza è preciso: si vieta la vendita di un libro che offende tutti coloro che si battono quotidianamente per la giustizia e la legalità – continua – Non vogliamo creare liste di libri proibite, tipiche da Santa Inquisizione”.
Pepe aggiunge: “Il messaggio che vogliamo lanciare è diverso: riteniamo che la conoscenza della mafia non possa passare per le parole di chi ne è stato, con le sue azioni, promotore e protagonista. Ai nostri figli dobbiamo, e vogliamo, insegnare la criminalità organizzata attraverso i racconti di uomini e donne che in questi anni hanno speso la loro vita per combatterla e le testimonianze delle famiglie delle vittime”.
La chiusura dedicata a Salvatore Riina, autore del libro: “Sia chiaro: non condanno il figlio di Riina sulla base del semplice rapporto di parentela. I figli non devono pagare le colpe dei padri. Condanno l’eco mediatica che è stata data a questo libro. Un’importanza che, senza dubbio, ci impone una riflessione”.