L’annuncio di Christian Brocchi come nuovo allenatore del Milan, rappresenta un’ulteriore pagina del momento negativo delle ultime stagioni: l’esonero di Mihajlovic è, infatti, il quarto licenziamento in 2 anni da parte della società rossonera, il cui progetto stenta a decollare.
Mai entrato in sintonia con il presidente, Mihajlovic ha portato avanti le sue idee sin dalla seconda giornata di campionato, quando Berlusconi dichiarò la propria preferenza per il modulo 4-3-1-2, a detta dell’allenatore incompatibile con i giocatori a disposizione in rosa.
Con Brocchi responsabile della prima squadra, lo scacchiere rossonero potrebbe cambiare assetto, già a partire da domenica sera: pronto dunque il 4-3-1-2 “presidenziale” con Bonaventura lanciato nel ruolo di trequartista e l’inserimento di un uomo in più a centrocampo.
Gli uomini più a “rischio” sono senza dubbio Honda e Romagnoli, due dei fedelissimi di Mihajlovic. Molto probabile invece la conferma tra i pali di Gigi Donnarumma, il 17enne lanciato all’esordio in Serie A proprio dal predecessore di Brocchi.
Se l’ex centrocampista di Lazio e Milan dovesse convincere in queste partite, il suo ruolo potrebbe non limitarsi alla figura del traghettatore: il presidente Berlusconi stravede per lui ed è pronto ad offrirgli un contratto anche per la prossima stagione. Dopo Inzaghi, Seedorf e Leonardo, anche Brocchi si aggiunge alla lista degli ex rossoneri, divenuti allenatori della prima squadra. Riuscirà ad emergere e ad accontentare le ambizioni presidenziali?