Si tratta di una costante ormai: sono sempre di più i figli d’arte nel mondo dello sport. Tanti non reggono il peso dei propri illustri predecessori, ma tanti sono anche i casi in cui figli riescono a seguire le orme dei genitori (e anche a far meglio).
Nel mondo delle corse, confronto scomodo è stato quello fra Jacques Villeneuve e suo padre, il mitico Gilles: il canadese ha emozionato i tifosi della Ferrari con duelli, magie e sorpassi mozzafiato fino al suo incidente mortale a Zolder nel 1982, eppure non ha mai vinto un mondiale (impresa riuscita, invece, a Jacques nel 1997).
Ovviamente il pensiero va anche alla famiglia Maldini: Cesare (recentemente scomparso) è stato una bandiera del calcio italiano sia da giocatore che da allenatore per oltre 60 anni; suo figlio Paolo, che ne ha seguito le orme al Milan e in nazionale, si è dimostrato uno dei più forti e carismatici difensori di tutti i tempi, nonostante il peso del suo illustre padre.
Come non parlare dell’epopea della famiglia Schmeichel: tutto è iniziato con il mitico Peter, portiere della nazionale danese per oltre 15 anni (storica la sua vittoria a Euro 1992 dopo il ripescaggio) e bandiera dello United di Sir Alex Ferguson negli anni ’90 (clamorosa la vittoria in finale di Champions nel 1999). Poi è arrivato Kasper, stesso ruolo, per anni considerato solo un “figlio di” e ora a un passo dal riscatto con il Leicester di Ranieri, dopo una carriera vissuta tutta nelle serie minori del calcio inglese.
Tornando all’Italia, un’altra storia familiare è quella della famiglia Cagnotto: il padre Giorgio in oltre 16 anni di carriera ha sfiorato più volte il tetto del mondo (2 argenti e 2 bronsi dalla piattaforma), duellando con l’altro grande azzurro Klaus Di Biasi. Sua figlia Tania ne ha ripercorso le orme dal trampolino, raggiungendo anche lei i vertici mondiali e continentali, sia in sincro (con Francesca Dallapè) sia in singolo, raggiungendo nel 2015 quel titolo mondiale che al padre (suo allenatore) era sempre sfuggito.
L’ultimo figlio d’arte balzato all’onore delle cronache è senza dubbio Mick Schumacher: il 17enne figlio della leggenda del motosport, ha esordito con successo nella Formula 4 italiana e probabilmente ha di fronte a se una carriera da predestinato nel mondo delle corse.