“Al referendum si deve andare a votare” | Così il presidente della Corte Costituzionale

di Redazione

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“Al referendum si deve andare a votare” | Così il presidente della Corte Costituzionale

| lunedì 11 Aprile 2016 - 14:07

Un “appello” che farà certamente discutere quello lanciato dal presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, sull’imminente referendum sulle trivelle. “Al referendum sulle trivelle si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto”, ha detto nella sua relazione per l’anno 2015.

“Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’ identità del buon cittadino”, ha poi aggiunto. La durata dei processi alla Corte Costituzionale“si è attestata, in media, intorno all’anno”.

Quindi il punto sui provvedimenti adottati dalla Corte lo scorso anno: “Sono 276 – 168 sentenze e 108 ordinanze. Questo numero di decisioni, sensibilmente inferiore rispetto alla media degli ultimi vent’anni va riferito a un collegio che, nel corso dei medesimi ultimi venti anni, non ha mai avuto una composizione così ridotta, con la mancanza, tra gennaio e dicembre, prima di due e poi di tre giudici”.

La qualità della nostra magistratura è egregia, ma c’è un problema organizzativo. Il giudice è oberato, non può fare a meno di un po’ di frettolosità – ha poi aggiunto Grossi – La qualità dei nostri giudici è tecnicamente notevole, ma non diamo ai nostri giudici il tempo di meditare. C’è un carico eccessivo di lavoro e troppi pochi giudici. Questo è uno dei mali strutturali della nostra organizzazione giudiziali”.

La Corte Costituzionale come garante: “Nell’esperienza costituzionale che stiamo vivendo la Corte sembra sempre più assumere il ruolo non già di custode quasi museale di valori imbalsamati o immobilizzati in formule solenni ma di garante piuttosto di metodi logici che consentano a quei valori di essere riconosciuti nella loro attuale e concreta consistenza”, ha spiegato il presidente della Consulta.

Nell’Italia di oggi “emerge un pluralismo sociale che diventa pluralismo giuridico. In altre parole, anche il più debole economicamente e socialmente ha una gamma di diritti di cui non può essere espropriato – dichiara – Gli immigrati, di cui ho avuto il privilegio di occuparmi in tante sentenze, appartengono a questo gruppo. Che siano cittadini o no, questo interessa meno perché parliamo di diritti umani”.

Ma sul tema delle intercettazioni, Grossi glissa: “Su questa materia non ho pareri. È un terreno delicatissimo, se ne discute fittamente nell’ambito politico, quindi, è bene che un giudice costituzionale osservi il più assoluto silenzio, altrimenti sarebbe un’interferenza nell’itinerario che si sta svolgendo, sarebbe incauto e inopportuno”.

E il leader del M5S Beppe Grillo, dell’hotel Forum di Roma, ha chiamato in causa il presidente della Repubblica Mattarella. “Bisogna che ogni tanto prenda una posizione – ha detto -. Sull’energia è una questione di civiltà e quindi dovrebbe prendere una posizione. E sicuramente lo farà”.

Intanto fa discutere la presa di posizione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che non ha ancora sciolto la riserva su come si comporterà domenica.

 

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