“‘Mattarella al Vinitaly. Il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino’. Come a dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque… Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto“. Questo il tweet al vetriolo firmato Matteo Salvini, segretario del Lega Nord, e indirizzato al presidente Mattarella, presente quest’oggi all’inaugurazione di Vinitaly a Verona.
Mattarella aveva detto che “il destino dell’Italia” è “legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino. Potete essere orgogliosi di questa storia, che avete contribuito a costruire con il progredire di Vinitaly”, aveva sottolineato il Capo dello Stato.
Una polemica che ha subito scatenato una tempesta di dichiarazioni da parte di tutte le parti politiche. Quasi unanimi gli attestati di vicinanza al Capo dello Stato. Ma a Veronafiere si è parlato di altro: di vino, di made in Italy, di eccellenze da rilanciare.
“Da prodotto antico a chiave di modernità, il vino italiano, col suo successo nell’export, conferma come il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino”, ha il presidente della Repubblica nel discorso di apertura del 50esimo Vinitaly.
Per Matterella: “Potete essere orgogliosi di questa storia che avete contribuito a costruire con il progredire di Vinitaly. Il vino è impresa, ambiente, cultura, territorio, ed è società. Nel comparto vi sono tanti nuovi lavori, con giovani che hanno portato tecniche innovative, e vi sono autentiche rivincite della legalità che hanno il nome di vini prodotti nelle terre confiscate alla mafia”.
“C’è un marchio Doc che riguarda tutti noi, da Nord a Sud, dal piccolo al grande centro: è il marchio Italia – prosegue Mattarella – Da questo marchio dipende molto del nostro futuro e di quello dei nostri figli”, ha detto il presidente della Repubblica.