Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, sono intervenuti in conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare Il DEF, il documento di Economia e Finanza da sottoporre al Parlamento.
Prima dell’intervento di Padoan, Renzi ha però voluto rimarcare la posizione dell’Italia sul caso Regeni, commentando e sostenendo la decisione del ministro Gentiloni di richiamare l’ambasciatore di stanza al Cairo, definita dallo stesso Renzi “una scelta di dignità” e confermando l’impegno dell’Italia a trovare la verità.
Il DEF, nella versione approvata dal consiglio dei ministri, presenta in linea generale, stime di crescita del Pil più basse del previsto: per il 2016 la crescita sarà del 1,2% (anziché il +1,6% stimato nell’aggiornamento del Def 2015 di settembre). Per gli anni successivi si prevede un +1,4% per il 2017 e un +1,5% per il 2018 (anche in questo caso la stima p stata rivista al ribasso).
Il deficit per il 2016 è confermato al 2,6%, mentre si prevede un calo al 2,3% nel 2017 e al 1,8% nel 2018.
Secondo il ministro Padoan, però, va rilevata “una sostanziale accelerazione dell’economia”, testimoniata da maggiori investimenti del settore pubblico e privato (soprattutto nel campo delle infrastrutture) e un continuo miglioramento delle finanze pubbliche.
Il “deficit del 2015 è confermato al 2,6%, nel 2016 va al 2,3% e all’1,8% nel 2017”, ha affermato il ministro Padoan, che poi ha comunicato le stime percentuali nel rapporto Deficit/Pil: 132.4 % nel 2016, 130.9 nel 2017, 128.9% nel 2018, 123.8 % nel 2019.