Crisi anche per il gruppo della telefonia Nokia che prevede la riduzione di circa 15.000 posti in tutto il mondo. Il taglio rientra nel quadro di un piano di riorganizzazione preparato dopo la fusione con Alcatel con cui conta di ottenere risparmi annuali per 900 milioni di euro entro il 2018.
La Fiom ha reso noto che per l’Italia sono stati annunciati 219 esuberi sui 1.480 dipendenti facendo presente che l’azienda si è rifiutata di fornire un quadro complessivo del piano a livello mondiale.
Per il sindacato si tratta di “una riduzione gravissima, dopo i pesantissimi tagli effettuati negli scorsi anni in entrambe le aziende”; a livello europeo gli esuberi annunciati sono quasi 4.000 su circa 34.000 dipendenti.
Per Roberta Turi, della segretaria nazionale, “la Fiom richiama, per l’ennesima volta, il governo e in particolare il ministero dello Sviluppo economico ad attivarsi verso il vertice della multinazionale Nokia per contrastare i licenziamenti annunciati”.