Appalti truccati in Sardegna, 17 arresti NOMI | In carcere politici, imprenditori e professionisti

di Egidio Villa

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Appalti truccati in Sardegna, 17 arresti NOMI | In carcere politici, imprenditori e professionisti

| martedì 05 Aprile 2016 - 09:46

La guardia di finanza di Oristano e della compagnia carabinieri di Tonara hanno arrestato 17 persone, di cui 3 in custodia cautelare in carcere, 13 arresti domiciliari e un obbligo di dimora, per appalti irregolari in Sardegna.

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L’operazione di oggi segue quella dell’aprile scorso quando finirono in manette 21 persone tra amministratori locali e professionisti.

Secondo il quotidiano l’Unione sarda, tra gli arrestati vi sarebbero due consiglieri regionali di Forza Italia, Antonello Peru e Angelo Stochino, già indagati nella prima tranche dell’inchiesta.

I provvedimenti restrittivi riguardano esponenti di primo piano della politica regionale, funzionari Anas, imprenditori e professionisti. Fino ad oggi, l’intera operazione ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 95 persone. Le indagini si sono concentrate in particolare su politici e funzionari di enti pubblici che, secondo le accuse, intrattenendo rapporti palesemente illeciti con imprenditori e professionisti avevano ideato ed attuato un consolidato sistema di controllo illecito degli appalti, anche corrompendo pubblici funzionari.

Per gli inquirenti, questo sistema avrebbe permesso di pilotare gli appalti pubblici dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, aggiudicati rispettivamente per un importo di 70.775.409 euro edi 57.366.243 di euro; condizionare le gare per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici in Ogliastra (Tertenia e Tortolì, quantificabili rispettivamente in circa 16 milioni di euro e 11 milioni di euro), e assegnare appalti minori per incarichi di progettazione di opere pubbliche e/o consulenze di varia natura.

Le indagini avrebbero individuato un sistema di pagamento delle tangenti, avvenuto sia in territorio nazionale che all’estero nascosto dietro operazioni apparentemente lecite.

In particolare, per quanto riguarda un lotto della Sassari-Olbia, gli investigatori avrebbero trovato un elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti pagate dagli appaltatori romani, nel quale figurano quali destinatari la sorella e la fidanzata di due politici regionali. Questa interposizione fittizia avrebbe permesso agli associati di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti, permettendo nel contempo ai politici coinvolti di ricevere una retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno.

Nel rapporto degli investigatori è scritto che era prevista una ulteriore tangente di 800 mila euro per i politici-funzionari pubblici corrotti, mascherata con un contratto fittizio per prestazioni professionali di vario genere da rendere nell’abito dell’appalto stesso.

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