Camila Giorgi lascia la nazionale italiana di Fed Cup: la tennista di Macerata lo ha annunciato con un breve comunicato ufficiale sul suo sito internet.
L’Italia si presenterà alla sfida salvezza contro la Spagna in programma a Lleida (Catalogna), con Sara Errani, Roberta Vinci (che ha ha dato la sua disponibilità in extremis) e Francesca Schiavone, mentre rischia di aprirsi una duro scontro tra la federazione e la Giorgi.
Il comunicato: “Camila Giorgi ed il suo staff comunicano che in data odierna si è giunti all’interruzione dei rapporti con la FIT, che agirà come a suo tempo fatto con Simone Bolelli. Camila non parteciperà dunque alla Fed Cup, ma disputerà le qualificazioni del torneo di Stoccarda”.
Dunque la Giorgi se convocata per la sfida di Fed Cup contro la Spagna del 16-17 Aprile, rifiuterà la convocazione. Il riferimento a Simone Bolelli non è casuale: nel 2008, il bolognese rifiutò la convocazione contro la Lettonia in Davis e venne allontanato dalla nazionale per quasi 2 anni. La Giorgi sostanzialmente ha già messo in conto l’eventualità di essere sanzionata.
Per la tennista però il problema potrebbe essere duplice: la Giorgi infatti ha un contratto in essere con la federazione per il supporto tecnico logistico (presso il centro di Tirrenia), che la obbliga a rispondere alle convocazioni.
La Fit potrebbe esigere la restituzione di un “prestito d’onore” di circa 145 mila euro ai quali andrebbe aggiunto, sempre secondo la Federtennis, anche il premio (poco più di 11 mila euro) incassato raggiungendo il secondo turno degli Internazionali Bnl d’Italia 2014, torneo giocato grazie ad una wild card.
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La Giorgi era legata lla FIT da un contratto, che le dava alcuni benefici (uso delle strutture di Tirrenia ed altro) in cambio del suo impegno a rispondere alla convocazioni in Fed Cup. Ora per diversi suoi motivi ha rescisso il contratto, rinunciando ai benefici anzidetti e forse accollandosi anche altri oneri, evidentemente non c'erano le condizioni per proseguire. La FIT fa finta di non saperlo e fa immediatamente le convocazioni, in grande anticipo rispetto al solito, al solo scopo di cercare di comminarle una pesante sanzione. Il contratto ormai rescisso infatti prevedeva che in caso di interruzione la Giorgi non sarebbe più stata convocata (riferimento a Bolelli, che non è una previsione, ma una clausola contrattuale). Pertanto, quali che siano le ragioni della Giorgi, sicuramente valide per rinunciare a diversi vantaggi, la FIT sta cercando di barare, come quei truffatori che fanno finta di non ricevere una raccomandata, facendo finta di non aver ricevuto la disdetta e che il contratto sia ancora in essere, al solo scopo di comminare una sanzione non dovuta.