Con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del servizio sanitario nazionale e al falso materiale, i carabinieri del Nas di Parma, con i militari dell’Arma territoriale, stanno dando esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse da gip.
Il provvedimento prevede anche una misura di divieto temporaneo di esercizio della professione medica nei confronti di un sanitario di un centro dialisi di Reggio Emilia, sette decreti di perquisizione domiciliare e un decreto di sequestro penale preventivo, nell’ambito dell’operazione “Dialbolik”.
Agli arresti domiciliari sono finiti il legale responsabile del centro dialisi, in provincia di Parma, e una sua stretta collaboratrice, infermiera professionale dipendente del citato centro dialisi, entrambi residenti a Parma e provincia.
Il medico sospeso attestava l’avvenuta esecuzione di sedute di dialisi extra di fatto mai eseguite. I militari dell’Arma hanno eseguito anche diverse perquisizioni e sequestrato il conto corrente del centro dialisi per la somma complessiva di poco meno di 60.000 euro.
Nel periodo 2010-2014, sono risultate 413 prestazioni sanitarie fittizie, che hanno consentito di ottenere il rimborso della somma di poco meno di 60.000 euro dal servizio sanitario nazionale. Risultano indagate per gli stessi reati altre quattro persone tra personale infermieristico e personale medico.