Segnali contrastanti dalle rilevazioni Istat sul piano della fiducia nell’economia: l’indice dei consumatori rimane sostanzialmente stabile (+o,5: da 114,5 a 115 punti), mentre cala di tre punti l’indice di fiducia delle imprese (da 103,2 a 100,1 punti). I dati fanno riferimento alla prima metà di Marzo 2016.
Gli indici sommano una serie di componenti specifiche: sul fronte consumatori crescono le componenti economica, corrente e futura (rispettivamente, a 142,9 da 141,8, a 111,1 da 110,7 e a 120,6 da 120,4); cala invece l’indicatore legato alla componente personale (da 105,8 a 105,7 punti).
Migliorano inoltre giudizi e aspettative sulla situazione economica del Paese, ma peggiorano giudizi e aspettative future sul fronte prezzi. Stabile a 12 punti l’indice di aspettativa sul fenomeno disoccupazione.
Sul fronte imprese, gli indici variano da settore a settore: il clima di fiducia è cresciuto leggermente nel settore manifatturiero, ma si è registrato un calo netto nei servizi (a 103,2 da 106,5), nelle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e nel commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8). Restano stabili le attese sull’occupazione (a -7).