E meno male che doveva essere un test importante in vista dell’Europeo. La Germania, che aveva appena perso in casa con l’Inghilterra, straccia l’Italia (4 a 1), inadeguata in ogni reparto. La sconfitta di Monaco di Baviera è devastante per il risultato e probabilmente anche per il senso di sfiducia che inietterà in tutto l’ambiente.
QUESTE LE PAGELLE
GERMANIA: ter Stegen 6; Rüdiger 6,5, Mustafi 6, Hummels 6,5, Hector 7 (dal 40′ s.t. Ginter s.v.); Rudy 6,5, Kroos 7 (dal 45′ s.t. Kramer s.v.); Götze 6 (dal 16′ s.t. Reus), Özil 7, Draxler 6,5 (dal 40′ s.t. Volland s.v.), Muller 7 (dal 23′ s.t. Can). Allenatore: Loew 7.
ITALIA: Buffon 5,5; Darmian 5,5, Bonucci 4,5 (dal 16′ s.t. Ranocchia), Acerbi 5; Florenzi 5,5 (dal 16′ s.t. De Silvestri 5,5), Montolivo 5,5, T. Motta 5 (dal 23′ s.t. Parolo 5,5), Giaccherini 5,5 (dal 23′ s.t. El Shaarawy 6,5); Insigne 6,5 (dal 23′ s.t. Okaka 5,5), Zaza 5, Bernardeschi 5. Allenatore: Conte 5.
I MIGLIORI DELL’ITALIA
Insigne: Almeno lui si sbatte un po’, è abituato con il Napoli a correre avanti e indietro, a prendere la palla e a proporsi in avanti. Nulla di trascendentale ma con una squadra così è sembrato un eroe.
El Shaarawy: Basta un po’ di vivacità per emergere. Segna un bel gol, da attaccante puro: è vero, sul 4 a 0, ma sempre gol è.
I PEGGIORI DELL’ITALIA
Zaza: Incapace di fare salire la squadra, quando la squadra sale sbaglia tutte le scelte d’attacco. Va un po’ meglio nella ripresa, una sua conclusione al volo meriterebbe più fortuna ma si conferma attaccante da panchina, bravo quando subentra.
Bernardeschi: Se è vero che il Bayern lo sta osservando il suo fallimento è doppio. Sembra a disagio nel giocare tanto sull’esterno ma non becca mai palla. Un solo guizzo nella ripresa non gli basta per avvicinarsi alla sufficienza.
Bonucci: Un po’ del gol di Kroos è colpa sua perchè il rinvio debole e centrale è un obbrobrio del calcio. Un po’ del terzo gol tedesco è suo perché scivola e lascia via libera a tutti. Insicuro in tutti i movimenti, disorientato dallo schieramento tedesco che offre pochi riferimenti.
Conte: Non basta ruggire a favore di telecamere per essere considerato un bravo allenatore. La squadra è messa male, al collega tedesco basta allargare il fronte d’attacco per andare sul velluto. Avevamo sperato in una inversione di tendenza dopo il pari con la Spagna ma una rondine non ha fatto primavera. Poi, se l’Italia cammina a due all’ora, non può essere colpa dell’allenatore.