Nuovo attentato in Pakistan, questa volta proprio nel giorno della Santa Pasqua. Ed è di almeno 72 persone morte, tra cui donne e bambini, il bilancio dell’attacco kamikaze compiuto in un parco pubblico di Lahore. Trecentoventi i feriti. Il parco era affollato di famiglie quando è avvenuta l’esplosione.
Tra le vittime 45 cristiani che stavano celebrando la Pasqua. Il Jamatul Ahrar, già legato al principale gruppo talebano pachistano Ttp, ha rivendicato l’attentato.
L’esplosione, che ha mandato in frantumi le finestre degli edifici circostanti, è avvenuta nel parcheggio del parco Gulshan-e-Iqbal Park, nei pressi di un ingresso e a pochi metri dalle altalene dei bambini.
E dopo 24 ore, la polizia ha arrestato 50 persone. L’attentatore suicida è stato identificato come Yousuf, 28 anni, figlio di Ghulam Farid e residente nel distretto di Muzzafargarh. Intanto il premier pachistano Nawaz Sharif è giunto a Lahore per visitare i feriti e seguire personalmente le indagini.
Immediata la reazione politica da tutto il mondo. “Il pensiero corre alle piccole vittime pachistane di #Lahore e alla Pasqua insanguinata dalla follia kamikaze #prayforlahore”. Questo il messaggio pubblicato su Twitter dal premier Matteo Renzi.
Gli Stati Uniti hanno condannato fermamente “l’orrendo attacco terroristico a Lahore”. Gli Stati Uniti “sono al fianco della gente e del governo del Pakistan in questo difficile momento” hanno fatto sapere. “Continueremo a lavorare con i nostri partner in Pakistan e nella regione così come insieme saremo irremovibili nei nostri sforzi per sradicare la piaga del terrorismo”.
“La strage orribile di decine di innocenti nel parco di Lahore getta un’ombra di tristezza e di angoscia sulla festa di Pasqua. Ancora una volta l’odio omicida infierisce vilmente sulle persone più indifese”. Lo dichiara padre Federico Lombardi. “Insieme al Papa – che è stato informato – preghiamo per le vittime, siamo vicini ai feriti, alle famiglie colpite, al loro immenso dolore, ai membri delle minoranze cristiane ancora una volta colpite dalla violenza fanatica, all’intero popolo pachistano ferito”.