Un giro di sesso e droga con al centro un parroco del Milanese. Si tratta solamente di una ricostruzione della pubblica accusa, ma il rinvio a giudizio chiesto nei confronti di don Alberto Paolo Lesmo ha comunque convinto il cardinale Angelo Scola a sospendere il prete indagato da ogni incarico in diocesi.
L’accusa mossa nei confronti di Lesmo è di avere avuto rapporti sessuali con un ragazzino. Il parroco l’avrebbe inoltre pagato non solo con denaro, ma anche con dosi di droga. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti (tra il 2009 e il 2011) aveva tra i 14 e i 17 anni, si sarebbe prostituito anche con un’altra persona (non un religioso).
È emersa anche una violenza sessuale commessa da quest’ultimo nei confronti del giovane. Questo episodio non è contestato, invece, a don Lesmo, che fino ad ora era parroco a Milano S. Marcellina e decano di Milano-Baggio.
Al parroco, però, oltre all’accusa di prostituzione minorile viene contestata anche quella di cessione di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver agito per ottenere prestazioni sessuali da un minorenne.