Il Brasile è in rivolta per la decisione presa dal presidente Dilma Rousseff ovvero di nominare Lula, ex presidente, ministro. Un migliaio di persone ha manifestato a Brasilia davanti al palazzo presidenziale di Planalto tentando di entrare nel palazzo ma sono stati respinti dalla polizia.
Le tv hanno mostrato alcuni tafferugli tra un gruppo di manifestanti e militanti del Partito dei lavoratori, di Dilma e Lula. La polizia ha usato manganelli e spray al pepe per disperdere i facinorosi.
Stesse proteste in altre parti del Brasile, a Planalto e a Rio de Janeiro. Nei quartieri residenziali di San Paolo si è sentito il rumore dei panelacos, colpi di mestoli e posate contro pentole.
Le proteste sono scoppiate subito dopo la pubblicazione da parte del giudice Sergio Moro, che sta indagando su una ‘tangentopoli brasiliana’ in cui è coinvolto proprio Lula, di una intercettazione telefonica tra Lula e Dilma, in cui la presidente avvisa Lula che sta per inviargli il decreto di nomina ministeriale, da usare “in caso di necessità”.
Secondo Moro, ciò dimostrerebbe che la nomina di Lula è stata fatta per ostacolare la giustizia. Intanto il giudice federale Itagiba Catta Preta Neto ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina di Lula.