Immissione di latte infetto sul mercato. Questa l’accusa mossa dalla Procura di Brescia nei confronti di trenta persone tra allevatori e titolari di caseifici.
Nel prodotto sarebbero state presenti aflatossine, le più cancerogene esistenti, che venivano “coperte” miscelando il latte infetto con altro sano per produrre formaggi. I valori superavano da 5 a 160 volte quelli di legge.