La Uefa ha aperto una procedura disciplinare a carico della Lazio, dopo i fatti di ieri sera durante la sfida contro lo Sparta Praga. Ai biancocelesti viene contestato un “comportamento razzista, cori illeciti e striscione illecito”: i cori sono stati rivolti a Costa, giocatore dello Sparta, costringendo l’arbitro Mallenco a sospendere il match per alcuni minuti.
La sentenza verrà comunicata dalla commissione di disciplina il 22 marzo, dopo la gara di ritorno degli ottavi di finale. La sanzione può andare da una multa alla chiusura del campo di gioco in ambito europeo (vista la recidiva a carico dei supporters laziali).
Una parere forte sulla vicenda è quello di Fiona May, attuale responsabile della Commissione per l’Integrazione della Figc: “Si tratta di comunicazione e di educazione. Dobbiamo educare i giovani, perchè oramai è difficile cambiare l’atteggiamento degli adulti, con loro bisogna solo guardare alle regole e alle leggi: chiudere le curve ai tifosi e disputare le partite a porte chiuse. Bisogna continuare così. Dobbiamo continuare con quest’azione a lungo, non possiamo fare un percorso di un anno due anni e poi stop. Questi sono processi lunghi”.