Nel 2015 secondo l’Istat è aumentato il tasso di occupazione in Italia per il secondo anno di fila scendendo nella media all’11,9% dal 12,7% della media del 2014. L’Istat ha spiegato che nell’anno 2015 la stima dei disoccupati è diminuita in maniera significativa di 203.000 unità, (-6,3%), soprattutto nella seconda metà dell’anno e che l’occupazione è cresciuta in media annua di 186.000 unità (+0,8%) portando il tasso di occupazione al 56,3% (+0,6 punti). L’Istat segnala che in media annua nel 2015 i disoccupati erano 3.033.000 e che gli occupati sempre in media annua erano 22.465.000. E ricorda anche i dati relativi a gennaio 2016, che, al netto della stagionalità, registrano una crescita degli occupati (+70 mila), malgrado la fine della decontribuzione totale per gli assunti a tempo indeterminato.
Nel complesso “l’incremento dell’occupazione nell’ultimo anno è diffuso sul territorio ed è più accentuato nel Mezzogiorno, ripartizione che nel corso della crisi ha registrato le perdite di occupazione più consistenti. Tra il 2014 e il 2015, nelle regioni meridionali il tasso di occupazione 15-64 anni cresce di 0,8 punti (+0,5 nel Centro e nel Nord), ma il livello dell’indicatore resta comunque inferiore a quello del 2008 di 3,5 punti (-2,1 punti nel Nord e -1,3 nel Centro)”.
“I divari territoriali restano pertanto accentuati: se nel Centro-nord sono occupate oltre sei persone su 10 tra i 15 e i 64 anni, nel Mezzogiorno scendono a poco più di quattro. Nel 2015 diminuisce inoltre il tasso di disoccupazione, soprattutto nelle regioni meridionali (-1,3 punti in confronto a -0,7 nel Centro e -0,5 nel Nord). Tuttavia, le differenze territoriali rimangono elevate: l’indicatore passa dal 19,4% nel Mezzogiorno, al 10,6% nel Centro e all’8,1% nel Nord”.
In trend negativo è stato il tasso di disoccupazione giovanile che riguarda la fascia di età 15-24 anni e che nella media del 2015 è sceso al 40,3% (-2,4 punti percentuali) registrando la prima diminuzione annua dal 2007.