Ai mondiali di Oslo-Holmenkollen, dopo l’argento nella 10 km inseguimento, Dorothea Wierer è lontana dalle migliori nella prova individuale, ma l’ottavo posto è sufficiente per vincere la coppa di specialità. L’Italia non vinceva il trofeo dal 1993-1994 con Natalie Santer.
L’oro è andato proprio a Dorin Habert (1 errore; secondo titolo e 4 podi su 4 a questi mondiali), sulla connazionale Bescond (1 errore e 12 secondi di distacco). Bronzo per la tedesca Dahlmeier (2 errori).
Ottimo il passo dell’azzurra sugli sci, in linea con le migliori: commette un errore sia al primo che al secondo poligono (il primo dell’intera stagione), ma a sbagliare sono tutte le migliori (Maakarainen e Dahlmeier comprese), causa una nevicata sempre più fitta.
Soukalova e Dorin-Habert partono successivamente: la ceca sbaglia, la francese gestisce alla grande il vantaggio virtuale sulle avversarie (l’errore infatti costa un minuto di penalità, ndr.) e ingaggia un duello con la nazionale Bescond (entrambe zero errori dopo 2 poligoni).
La Wierer rimedia gestendo meglio il terzo poligono e trovando lo zero, trovato anche da Soukalova in piedi. Altro errore invece per Maakarainen e Dahlmeier. Ad approfittare dei tanti errori è anche l’azzurra Alexia Runggaldier, un solo errore per lei in tutta la gara e miglior risultato in carriera (decima).
Dorothea al quarto poligono sigla un altro zero errori e inizia l’ultima fase finale di gara in cerca del miglior piazzamento possibile in ottica coppa di specialità. Per le medaglie, Bescond e Dorin Habert sbagliano nell’ultima serie, ma la seconda ha il passo sugli sci per andarsi a prendere l’oro mondiale. La Wierer attende l’arrivo delle ultime avversarie,poi può esultare.