A poche ore dalla confessione choc di Maria Sharapova, la Nike ha deciso di sospendere il proprio rapporto di sponsorizzazione con la tennista russa. “Siamo rattristati e sorpresi dalle notizie – si legge in un breve comunicato del colosso Usa -. Abbiamo deciso di sospendere il nostro rapporto con Maria durante le indagini. Continueremo a monitorare la situazione”.
Tag Heuer (brand svizzero di orologi) ha già annunciato di non volere rinnovare il contratto, mentre Porsche ha preso tempo e posticipato qualsiasi attività di marketing (in attesa di sviluppi sul caso che vede coinvolta la russa).
Accuse arrivano anche dalla casa farmaceutica produttrice del Meldonium, smentendo l’uso terapico affermato dalla tennista: la normale assunzione del farmaco è di 4-6 settimane, non 10 anni come detto dalla Sharapova. L’inventore della molecola Ivar Kalninsh, però, è critico sull’inserimento della molecola fra le sostanze dopanti: “La Wada non ha nessuna prova scientifica che il Meldonium sia doping”
Chi difende l’atleta è il presidente della federazione di tennis russa Shamil Tarpischev convinto che Maria Sharapova rappresenterà la Russia ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro in programma quest’estate nonostante il caso di positività: “Penso che sia un insieme di sciocchezze – ha dichiarato in un’intervista all’agenzia stampa russa TASS – Gli sportivi prendono quello che viene dato da fisioterapisti e medici. Credo che Sharapova sarà alle Olimpiadi, comunque vedremo come si evolverà la situazione”.
Ma cosa rischia la tennista? Ovviamente l’ammissione di colpevolezza ha reso inutili le controanalisi. Sharapova sarà giudicata da una commissione con un giudice della Itf a capo e la squalifica massima è di due anni.
La Sharapova, dopo la sentenza, potrà appellarsi al Tas di Losanna. Di sicuro l’entità sarà collegata alle squalifiche comminate ad altri atleti russi trovati positivi alla stessa sostanza (è la settima positiva al Meldonium dal primo gennaio). La squalifica scatterà dal 12 marzo. Riconoscendole le attenuanti del caso, la tennista spera ad una pena non superiore ai 6 mesi. Ma sei mesi di stop le impedirebbero di partecipare alle Olimpiadi a Rio. Nel migliore dei casi lo stop sarà di 3 mesi.