Il caos mediatico creatosi dopo il tweet polemico di Marchisio sembra non essere ancora giunto al termine: durante la partita di Tim Cup tra Juventus ed Inter, il centrocampista della nazionale se l’era presa con i telecronisti Rai, affermando di assistere ad una partita commentata da non vedenti.
In settimana la polemica e il botta e risposta con i vertici di Rai Sport, adesso a far rumore è la lettera mandata da un tifoso non vedente alla Gazzetta dello Sport: “Ciao Claudio, mi chiamo Giovanni Guzzo, sono un grande tifoso della Juventus, nonché tuo grande ammiratore col piccolo problema di essere non vedente. Ho saputo del tweet. Sono sicuro che tu l’abbia postato con tutta la leggerezza di questo mondo, anche perché le cose per la nostra Juve in quel momento non volgevano al meglio e so bene che certi social raccolgono emozioni a caldo, anzi a caldissimo. Ma i tifosi della Juve non vedenti come me (ti assicuro, sono tantissimi), non meritavano quella leggerezza. Sono venuto fino a Berlino per la finale, ho seguito le Olimpiadi invernali di Torino e tanti altri avvenimenti sportivi, sono stato campione italiano di judo non vedenti. Del mio handicap non mi frega niente e riesco a fare comunque quello che mi piace. Ma non è giusto scherzare sulla nostra condizione e servirsene come insulto. E’ offensivo. Nessuno di noi, potendo, avrebbe scelto di non vedere. (…) Chiudi gli occhi un attimo, Claudio. Ecco. Però di calcio ne capisco, quindi quel tweet è anche sbagliato oltre che brutto, perché non vedente non è sinonimo di incompetente. Ti assicuro che se vedessi una partita accanto a uno come me e all’amico che mi racconta ciò che accade in campo, capiresti quanto me ne intendo. Ero sicuro che ti saresti scusato per quel tweet sbagliato. Bene. Ritiro la lunga squalifica che avevo in canna: un anno bandito dal mio zaino da viaggio. Mi limito a un solo turno di sospensione, simbolico: alla prossima partita allo Stadium, vestirò la maglia di Chiellini. Ciao, Claudio. Un abbraccio. Ci vediamo a Vinovo”.
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sig. Guzzo, commento veramente ridicolo! Marchisio non ha certamente discriminato nessuno. Cio' che e' successo e' sotto gli occhi di tutti (si offende anche per questa frase di uso comune?), un giocatore ha contestato un giornalista partigiano e la casta lo difende... lei si presta a questo giocheto... non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire (con le mie scuse alla comunita' dei sordi e buona pace dei modi di dire).
saluti