Settecento milioni in tre anni è la proposta della Commissione europea al Consiglio e al Parlamento per affrontare l’emergenza migranti. Lo stanziamento urgente di nuovi fondi servirebbe per aiutare i paesi maggiormente esposti alla crisi dei rifugiati.
Se Consiglio e Parlamento daranno il loro via libera, verranno stanziati 300 milioni nel 2016, 200 nel 2017 e 200 nel 2018. Lo ha reso noto il commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides.
Potranno usufruire dei fondi, i Paesi dove il flusso dei migranti sta raggiungendo numeri eccezionali come ad esempio in Grecia. Proprio ieri Atene aveva chiesto fondi per far fronte all’emergenza, e già in occasione del vertice del 17 e 18 febbraio gli stessi leader Ue avevano definito una priorità quella di sostenere finanziariamente i Paesi maggiormente esposti alla crisi umanitaria ed in particolare la Grecia.
E intanto, dopo una notte passata nella calma e senza violenze, prosegue lo sgombero del campo profughi e rifugiati a Calais, in Francia. “Un dispositivo di sicurezza rafforzato è stato approntato per evitare gli assalti dei migranti” ha detto una fonte della prefettura. Nella zona sud del campo sono ospitate tra 800 e 3450 persone.
I due punti principali contenuti nella bozza Ue sull’emergenza migranti parlano chiaro: stilare una roadmap per riportare Schengen alla normalità entro novembre e riformare il regolamento di Dublino entro luglio.
Se il 12 maggio (giorno in cui scadono i tre mesi concessi ad Atene), inoltre, persisteranno “le serie carenze alle frontiere” della Grecia è prevista l’attivazione dell’articolo 26, quello che permette i controlli per uno o più Paesi, per un massimo di due anni.