Un blitz contro usura ed pizzo è stato eseguito dalla “Mobile” di Catania. Su delega della Procura distrettuale etnea, sei persone accusate di avere agito con le modalità mafiose, sono state arrestate dalla polizia.
Le indagini condotte hanno riguardato un giro di usura e pizzo in cui sono coinvolti esponenti dei clan Piacenti e Mazzei-Carcagnusi.
Gli arrestati sono: Rosario Piacenti, Salvatrice Viola, Sebastiano Mazzei, Franco Raciti, Lucio Stella e Sebastiano D’Antona.
Le indagini si sono svolte sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia dapprima nel settore della ristorazione e gestione di sale da ballo, successivamente nel settore cinematografico. L’uomo decise di collaborare a partire dall’aprile del 2014, quando denunciò di essere vittima di fatti di usura ed estorsione.
La vittima aveva versato per circa un decennio a Piacenti e alla madre Viola, somme di danaro a titolo di interessi oscillanti tra il 5% ed il 10% mensili, per un importo totale di circa 600.000 euro. “L’accordo usuraio prevedeva il pagamento di interessi mensili costanti”, spiegano gli investigatori.
“A fronte del prestito della somma di 200.000 euro, consegnata nel 2005 dai due indagati, la vittima avrebbe dovuto versare la somma mensile di 11.200 euro (134.400 euro annui)”. I due indagati sono rispettivamente figlio ed ex moglie di Piacenti “l’elegante”, esponente di vertice dell’omonimo clan mafioso inteso “Ceusi”.
Il produttore cinematografico, nel 2007, preso dalla disperazione per gli interessi usurai maturati, si rivolse a Raciti, noto esponente dell’organizzazione Mazzei – “Carcagnusi” allo scopo di mediare nella situazione debitoria nei confronti della famiglia Piacenti.
Da quel momento l’imprenditore veniva assoggettato dalla citata organizzazione mafiosa e costretto al pagamento di somme a titolo di estorsione che coinvolgevano i vertici della cosca rappresentati dal responsabile Sebastiano Mazzei nonchè da Lucio Stella e Sebastiano D’Antona.