“Rifiutate raccomandazioni e favoritismi” è l’appello che il Papa ha rivolto oggi ai rappresentanti di Confindustria, ricevuti in udienza. Il Pontefice ha ‘consigliato’ di rivolgersi ai giovani: “Un’attenzione maggiore ai potenziali lavoratori, i giovani che, prigionieri della precarietà o della disoccupazione, non vengono interpellati da una richiesta di lavoro che dia loro, oltre a un salario, anche quella dignità di cui a volte si sentono privati”.
Una giornata storica per Confindustria quella di oggi perchè per la prima volta in 106 anni di vita dell’associazione, infatti, gli imprenditori sono stati ricevuti da Papa in Vaticano. Presenti circa settemila imprenditori che hanno partecipato all’udienza nell’aula Paolo VI in occasione del Giubileo dell’industria.
Il Papa ha poi ribadito che al centro di tutto ci deve essere l’uomo: “Non quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze e le sue fatiche”.
“Questa attenzione alla persona concreta – ha aggiunto – comporta una serie di scelte importanti: significa dare a ciascuno il suo, strappando madri e padri di famiglia dall’angoscia di non poter dare un futuro e nemmeno un presente ai propri figli; significa saper dirigere, ma anche saper ascoltare, condividendo con umiltà e fiducia progetti e idee; significa fare in modo che il lavoro crei altro lavoro, la responsabilità crei altra responsabilità, la speranza crei altra speranza, soprattutto per le giovani generazioni, che oggi ne hanno più che mai bisogno”.