Un sequestro da oltre 3 milioni di euro ha colpito Francesco Antonio Cammarata, 56enne di Gela vicino alla famiglia di “cosa nostra” gelese riconducibile al noto boss Giuseppe “Piddu” Madonia. Il provvedimento è stato eseguito dal personale della Dia di Caltanissetta.
Cammarata, titolare a Gela di una cava di estrazione di materiali inerti e di un’impresa per il trasporto e la posa degli stessi, “secondo le risultanze investigative è risultato a disposizione e in rapporto d’affari con la citata organizzazione mafiosa”.
Secondo l’accusa, l’imprenditore avrebbe “trasferito, nel tempo, ingenti disponibilità finanziarie attraverso l’illecito sistema delle sovrafatturazioni di forniture e/o trasporti. In cambio, veniva garantito al Cammarata di acquisire posizione dominante e di esclusivo controllo” nel settore da lui praticato.
Oggetto del provvedimento sono imprese (tra tutte, la cava sita in contrada Bulala di Gela (CL)), quote societarie, beni mobili e immobili, nonché rapporti bancari, per un valore di 3 milioni di Euro.