C’è il “sì” del Senato alla fiducia sul maxiemendamento sulle Unioni Civili. L’emendamento recepisce il ddl Cirinnà salvo lo stralcio della stepchild adoption (art. 5), e l’eliminazione dell’obbligo di fedeltà (art. 3). Sono 173 i sì alla fiducia, 71 contrari con 245 senatori presenti e 244 votanti come comunicato dal presidente Pietro Grasso in Aula. Il ddl ora passa all’esame della Camera.
Un applauso dei banchi del Pd ha segnato l’annuncio dell’ok in Aula. Felice Monica Cirinnà, che ha ascoltato il presidente Grasso abbracciata a Giuseppe Lumia.
“La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese. Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso”, ha scritto un raggiante Matteo Renzi su Twitter.
Il premier poi aggiunge: “Era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione”.
“Ha vinto l’amore. Se come minaccia qualcuno, io andrò a casa perché “colpevole” di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, lo farò a testa alta. Perché oggi l’Italia è un Paese più forte. Perché oggi siamo tutti più forti”, ha concluso Matteo Renzi.
“È un primo passo, una vittoria con un buco nel cuore. Questa è una legge importantissima ma penso anche ai figli di tanti amici. Ora dobbiamo fare un secondo passo, siamo a metà della scala”. ha detto a caldo Monica Cirinnà.
Raggiante anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “Oggi approviamo la legge sulle unioni civili al Senato e quella sul conflitto di interessi alla Camera. Difficilmente in altre legislature, lo stesso giorno, si sono affrontati testi tanto importanti.
“Stiamo recuperando il tempo perso in passato per far tornare a correre il nostro Paese”, ha poi aggiunto la Boschi.