Su Facebook sta circolando da un paio di giorni la “Sfida delle mamme“: ovvero pubblicare sul proprio profilo social tre foto che dimostrano di essere “una mamma felice”.
La polizia ha sempre ribadito una cosa piuttosto ovvia a dire il vero e che rispetta le regole minime del buon senso: genitori evitate di postare sui vostri profili social le foto dei vostri bambini perché sono delle vere e proprie “trappole” da parte di chi gestisce la diffusione sul web, o meglio sul deep web, di foto di bambini su siti pedopornografici.
Nonostante la polizia abbia sempre ribadito questo concetto, in molti – forse troppi – continuano a pubblicare le foto dei propri figli senza rendersi conto del pericolo. Sembra una semplice foto postata sui social ma non è così.
Ecco allora il post che è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Una vita da social”:
Da alcuni giorni circola questo messaggio tra le mamme, diffuso con il sistema delle Catene di Sant’Antonio: “Sfida delle mamme. Sono stata nominata da xxxxx per postare 3 foto che mi rendano felice di essere mamma. Scelgo alcune donne che ritengo siano grandi madri. Se sei una madre che ho scelto copia questo testo inserisci le tue foto e scegli le grandi madri”.
Mamme. Tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in Internet. O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere.
Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi.
Fonte: Avv. Aldo Benato.
Il contrasto alla pedopornografia online è esteso a tutte le piattaforme della Rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, ove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti “darknet”, aree profonde e nascoste del web ove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online.
A tale proposito, nel corso del 2015 sono stati operati 67 arresti e 485 denunce per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico.
Per il crescente fenomeno dell’adescamento online di minori, si segnala che nel corso del medesimo anno sono state 221 le denunce ricevute dagli uffici della Specialità. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 17.283 siti internet, di cui 1.819 inseriti in black list.
Fonte: Polizia Postale e delle Comunicazioni
Da alcuni giorni circola questo messaggio tra le mamme, diffuso con il sistema delle Catene di Sant’Antonio:”Sfida delle…
Pubblicato da Una vita da social su Sabato 20 febbraio 2016
Speriamo che questa volta il messaggio sia stato recepito.