Silvio Berlusconi veniva spiato dallo Special Collection Service, unità speciale dell’Nsa che opera sotto la copertura diplomatica degli Stati Uniti. Le telefonate tra l’allora premier e i suoi collaboratori, ma anche conversazioni dirette con leader politici come Benjamin Netanyahu, venivano monitorate costantemente.
Questo è quanto emerge dai nuovi file di Wikileaks, pubblicati in Italia da Repubblica ed Espresso. È statto pubblicato oggi il report dell’Nsa di un incontro tenutosi il 22 ottobre 2011 tra l’allora presidente del Consiglio, l’ex presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel.
In quella circostanza, Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che “le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e che Berlusconi ‘ora deve prendere delle decisioni’.
Sarebbero state intercettate le conversazioni di Berlusconi, del suo consigliere personale Valentino Valentini, del consigliere per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, del viceconsigliere diplomatico Marco Carnelos, e del rappresentante permanente dell’Italia alla Nato, Stefano Stefanini.
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere: “Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chieda immediatamente conto agli Stati Uniti di quanto accaduto tra il 2008 e il 2011, e forse anche in altri archi temporali”, ha detto il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta.
“È un fatto di una gravità inaudita che i cittadini italiani, e ancor peggio i membri di un governo occidentale, vengano spiati da un’amministrazione che giustamente viene considerata amica”, prosegue Brunetta. “Il governo venga in Parlamento a riferire su queste gravi notizie”.
La proposta è una: “Si attivi sin da subito per l’ormai irrinunciabile istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011 e sulla crisi borsistica-bancaria del 2015-2016. Il tempo dell’inerzia e’ finito, caro Renzi. Qui c’e’ in gioco il sistema democratico che sorregge il nostro Paese”, conclude.
Il premier Matteo Renzi raccoglie l’invito delle opposizioni e rilancia: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi svelata da Wikileaks”. ha all’assemblea Pd al Senato.
Intanto la Farnesina ha convocato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa. Lo rende noto un comunicato stampa della Farnesina.