Tocca al presidente del Senato Pietro Grasso decidere sugli emendamenti del ddl Cirinnà sulle unioni civili, la cui discussione a Palazzo Madama riprenderà il 24 febbraio. “Sto valutando tutte le ipotesi e tutti gli scenari – ha detto l’ex magistrato – potendo avere finalmente un fascicolo ‘umano’ di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità”. Una delle “ipotesi in campo” è che vengano dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti cosiddetti “supercanguri” presentati al ddl Cirinnà.
Intanto il Pd, in vista dell’assemblea di domenica, “si conta” e i numeri preoccupano. Ad oggi “in Senato il Pd non è autosufficiente, non lo è nemmeno se sommiamo i voti di Sel. Quindi dobbiamo creare un punto di incontro tra le forze che ci sono”, spiega il ministro Maria Elena Boschi a Bologna. “Il fatto che per la prima volta – sostiene il ministro – nel nostro Parlamento si affronti questo argomento non credo rappresenti una sconfitta. Credo sia una vittoria che dopo due anni di lavoro pubblicamente sotto gli occhi di tutti si possa discutere una legge sulle unioni civili”.
“Credo – ha aggiunto – sia un atto di coraggio di questo Parlamento. Abbiamo scelto di affrontare il problema, consapevoli che siamo un Governo che rappresenta sensibilità diverse. Non so quali sarà il risultato finale ma è un passo importante che se ne discuta, non solo in parlamento ma nel paese, in famiglie, nelle scuole e nelle università. C’è la consapevolezza della necessità di avere una legge”.