I cantieri dell’anello ferroviario di Palermo potrebbero essere smontati nelle prossime settimane. Questo lo scenario “apocalittico” prospettato dal sindaco Leoluca Orlando e dalla sua giunta in una conferenza stampa indetta d’urgenza.
Martedì o mercoledì, infatti, la Tecnis (la ditta che si è aggiudicata i lavori e che adesso deve fare i conti con un’esposizione debitoria di circa 100 milioni) dovrà comunicare se è in condizioni di andare avanti con le opere in tutta Italia. Il comune di Palermo, intanto, chiede che, in caso di ritardi, i cantieri vengano rimossi in tempi celeri.
“Il Prefetto ha parlato con il commissario governativo Saverio Ruperto che ha assicurato che martedì o mercoledì avremo una risposta definitiva – ha detto Orlando – ma intanto abbiamo scritto a Rfi“. Il Comune chiede di attivare le procedure previste per legge: verificare i ritardi, pianificare il recupero e, nel caso in cui non sia possibile, procedere alla risoluzione del contratto. La soluzione? Affidare l’appalto al secondo classificato (Impregilo) o al terzo (Sis). “Se il cantiere avrà un impulso significativo tornando alla produzione teorica, incrementata della produzione necessaria a recuperare il tempo perduto, si andrà avanti avanti, altrimenti dovremo ripristinare lo stato dei luoghi”, hanno fatto sapere dal Comune.