Dopo giorni di intenso dibattito sulle Unioni civili, adesso si è arrivati alla prova dell’Aula al Senato.
Il ddl Cirinnà sulle unioni civili supera il primo voto in Senato. Respinta, dunque, la richiesta di non passaggio all’esame degli articoli del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Hanno votato contro 195 senatori, a favore 101, 1 astenuto.
Il presidente Grasso ha deciso che la richiesta di non passaggio all’esame degli articoli del ddl sulle unioni civili verrà esaminata dall’Assemblea con voto palese. “Il tema – spiega Grasso – rientra non tanto nella sfera di applicazione degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione” quanto “nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione, in base al quale la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
E sembra che sullo scottante tema della stepchild adoption, il Pd è orientato a lasciare libertà di coscienza ai propri senatori su tre emendamenti. Più nel dettaglio,uno dei tre è quello, a firma di Stefano Lepri, che sostitusce la stepchild adoption con l’affido rafforzato.
Ma non finisce qui. Sul provvedimento pesano i 5.000 emendamenti della Lega. Emendamenti che il Carroccio dovrebbe mantenere dopo il nulla di fatto nell’incontro in mattinata tra Lega e Pd. Al momento resta quindi anche l’emendamento-canguro a prima firma Marcucci, in attesa di una nuova riunione prevista nel pomeriggio. Sarebbero inoltre un centinaio i voti segreti chiesti da Lega e Fi.