Una banda di pericolosi rapinatori è stata smantellata dai carabinieri di Casoria, nell’hinterland napoletano. Sono 3 le misure cautelari emesse, otto invece i rapinatori albanesi che componevano la banda. Erano soliti fare irruzione notturne in ville isolate, le vittime venivano seviziate con botte, denti cavati e persino minacce di morte.
La base della banda era Caivano, da lì partivano con potenti auto rubate e modificate, recuperavano le armi dai nascondigli e raggiungevano gli obiettivi nelle zone isolate delle province campane e lucane. Nel corso delle indagini sono state registrate fughe rocambolesche, sparatorie, posti di blocco forzati e vetture speronate.
Le vetture scelte dagli indagati “per gli spostamenti sempre velocissime e di provenienza furtiva venivano poi modificate con l’installazione di un sistema rapido per la sostituzione delle targhe, inserendo quelle corrispondenti a veicoli rubati durante i colpi e quelle pulite durante i sopralluoghi per la selezione degli obiettivi da depredare“.
Le auto venivano inoltre modificate con l’installazione di un sistema rapido per la sostituzione delle targhe. Quindi le irruzioni con passamontagna, armi in pugno e tute nere. E risultano tremende le sequenze delle rapine ricostruite attraverso le testimonianze delle vittime.
Spesso venivano tenute sotto sequestro per lungo tempo venendo anche percosse talmente violentemente da provocare la caduta dei denti. Una ferocia che usavano per ottenere la combinazione delle casseforti o il nascondiglio dei gioielli. Il più pericoloso degli indagati è stato individuato: si tratta di Jakimi Enver, 49 anni, ricercato anche dall’Interpol per reati analoghi.