Il Papa all’Angelus ha ricordato “la amata Siria” e ha fatto “appello alla Comunità internazionale affinché non risparmi alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo del negoziato le parti in causa. Solo una soluzione politica del conflitto – ha affermato dopo l’Angelus – sarà capace di garantire un futuro di riconciliazione e di pace a quel caro e martoriato Paese”.
Un pensiero, oggi, anche a Taiwan, colpita dal terremoto: “rattristato” dalla notizia – si legge in un messaggio di cordoglio pubblicato in nome di papa Bergoglio dal segretario di Stato, Pietro Parolin, invia “condoglianze nella preghiera” “alle famiglie delle persone ferite e decedute come anche ai soccorritori e alle autorità”.
Poco prima della fine dell’Angelus ha poi ricordato il suo imminente viaggio in Messico e l’incontro con il Patriarca Kyrill, chiedendo ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera.