Emergono nuovi importati elementi d’indagine sulla morte di Giulio Regeni. Secondi quanto rivelato dal quotidiano filo-governativo Al Ahram, il giovane ricercatore friulano non fu rapito mentre si stava recando a una festa come inizialmente ipotizzato.
Regeni, in realtà, alla festa ci sarebbe andato “in compagnia di un certo numero di amici”. “Le indagini degli uomini della Sicurezza hanno analizzato gli ultimi momenti prima della scomparsa della vittima – si legge sul quotidiano -. Si è constatato che egli era a una festa in compagnia di un certo numero di amici. Poi è scomparso“.
Gli inquirenti “esaminano tutte le amicizie della vittima, sia con egiziani sia con stranieri residenti al Cairo, e i luoghi che Regeni frequentava – riporta la stampa egiziana – Il generale Alaa Azmy, assistente del direttore del Dipartimento generale delle indagini di Giza, ha esaminato alcuni appartamenti per eseguendo accertamenti su coloro che li frequentano e li abitano”.