Per Usa e Giappone, il lancio da parte della Corea del Nord di un missile a lungo raggio in direzione Okinawa, va letta come: “Un’azione provocatoria in palese violazione delle risoluzioni dell’Onu“. “Missione compiuta, satellite in orbita”, ha invece commentato Pyongyang nel tentativo di mascherare la reale natura del lancio.
“Non è vero, il razzo è esploso a sudovest dell’isola Jeju”, ha quindi replicato la Corea del Sud. Le Nazioni Unite, su richiesta di Washington, Tokyo e Seul, hanno quindi convocato un consiglio di sicurezza d’urgenza. “La Corea del Nord ponga immediatamente fine alle azioni provocatorie”, ha detto il segretario generale dell’Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon.
“Si tratta di una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza sul bando a carico di Pyongyang dell’uso di tecnologie balistiche”, ha aggiunto. Duro anche il Giappone: “Il lancio di un missile da parte della Corea del Nord non è accettabile”, ha affermato il premier giapponese, Shinzo Abe, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg citando la tv nipponica.
Sempre secondo i media giapponesi, il missile è nella direzione dell’area di Okinawa. “Il lancio – mette in evidenza Abe – viola la normativa internazionale”. “Il satellite Kwangmyongsong-4 è attualmente in orbita”, aveva annunciato la tv di Stato nordcoreana. Ad emettere l’ordine “il comandante supremo Kim Jong-un. La Corea del Nord continuerà il suo programma di lanci satellitari”.
Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato il lancio del missile e ha annunciato di lavorare a una nuova risoluzione che includa ulteriori sanzioni, sperando di approvarla “il più velocemente possibile”. Lo ha fatto sapere con una dichiarazione, dopo una riunione d’emergenza a porte chiuse.