Nelle prossime ore, dopo l’esame autoptico sulla salma, si farà luce, almeno parzialmente, sulla morte di Giulio Regeni. Si capirà almeno se è stato ucciso, tesi ormai per la quale si propende, o se è stato vittima di un incidente, come in un primo momento dichiarato dall’Egitto.

Sarà più difficile stabilire subito le cause del probabile efferato gesto. Nelle ultime ore si è parlato anche di un omicidio legato alle manifestazioni per l’anniversario delle proteste di piazza Tahir.

E c’è un nuovo giallo: l’indiscrezione che due sospettati vengono interrogati e poi fermati durante la notte per l’omicidio di Giulio rimane tale. Adesso, sempre, dalle stesse fonti, si apprende che sarebbero stati rilasciati.

Ancora tanti dubbi sulla vicenda e oggi il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che “Siamo ancora lontani dalla verità”. 

“A quanto risulta dalle cose che ho sentito sia dall’ambasciata sia dagli investigatori italiani che stano cominciando a lavorare con le autorità egiziane – ha dichiarato -, siamo lontani dal dire che questi arresti abbiano risolto o chiarito cosa sia successo.

Oggi alle 14, con un’ora di ritardo rispetto alle previsioni, è arrivata a Fiumicino la salma del 28enne italiano. A bordo c’erano anche i genitori. Ad attendere il feretro, a nome del governo italiano, c’era il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha dichiarato: “Sono qui per manifestare il mio profondo cordoglio e quello del governo e la vicinanza alla famiglia”.

“Sono qui – ha aggiunto – anche per affermare la volontà del governo che venga raggiunta al più presto la verità e sia fatta giustizia, assicurando alla giustizia i responsabili”.

Il corpo dopo l’arrivo a Fiumicino è stato trasferito all’istituto di medicina legale La Sapienza dove è stata eseguita l’autopsia, disposta dalla procura di Roma.