Vincenzo De Luca, governatore della Campania, è stato assolto “perché il fatto non sussiste” nel processo d’appello per la nomina di un project manager nell’ ambito di un progetto per la costruzione di un termovalorizzatore a Salerno.
Era stato condannato, in primo grado, a un anno, pena sospesa.
La condanna aveva determinato nei confronti di De Luca la sospensione dall’incarico di presidente della Giunta regionale per effetto della legge Severino, provvedimento poi sospeso dal tribunale.
Il governatore ha commentato a caldo: “Anni di pesante aggressione politica e mediatica, per nulla. Anni di un calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Abbiamo retto per le profonde motivazioni ideali e morali, e per l’assoluta serenità di coscienza. Esprimo – prosegue il governatore – il mio rispetto per la magistratura, la cui autonomia è un bene per i cittadini onesti e non un privilegio di alcuni. Il controllo di legalità nei confronti di chiunque e’ doveroso in democrazia”.
“Mi auguro che si esaurisca, nel dibattito pubblico, la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto. Mi auguro – conclude – che si affermi l’abitudine a confrontarsi civilmente, in un clima di rispetto reciproco. L’essere uomini è più importante delle bandiere di partito”.
Con De Luca sono stati assolti anche gli altri due imputati del processo il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta e il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti quando era sindaco di Salerno, Alberto Di Lorenzo. Per tutti gli imputati la Corte d’appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.