Secondo la Bbc il “Comitato Onu dà ragione ad Assange”. Se confermata, questa decisione allontana la prospettiva che Assange lasci l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato da 3 anni, e si consegni alla polizia britannica. Era stato lo stesso Assange ad annunciare di essere pronto a farsi arrestare laddove il parere Onu gli fosse stato sfavorevole.
“Accetterò di essere arrestato dalle autorità britanniche se l’Onu si esprimerà contro di me”. Lo aveva scritto sull’account Twitter di Wikileaks.
L’attivista australiano, accusato di stupro, sarebbe “pronto a lasciare la sede dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra a mezzogiorno di venerdì”, si legge ancora.
“Se tuttavia dovessi avere la meglio – continua – mi aspetto l’immediata restituzione del mio passaporto e la fine di ulteriori tentativi di arrestarmi”.
Le Nazioni Unite sono chiamate a esprimersi sulla richiesta di liberazione del fondatore di Wikileaks.
Un gruppo di lavoro dell’Onu sulle detenzioni arbitrarie deve stabilire se i tre anni passati da Assange nella ambasciata dell’Ecuador a Londra possano essere considerati alla stregua di una detenzione illegale.