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Ddl Cirinnà, c’è un accordo tra i partiti| Meno emendamenti e voti segreti

C’è l’accordo tra maggioranza e opposizione sul taglio degli emendamenti e il contenimento delle richieste del voto segreto sul ddl Cirinnà. È quanto emerge a margine della riunione tra i capigruppo a palazzo Madama convocata dal presidente dei senatori Dem Luigi Zanda.

L’iter del ddl Cirinnà preoccupa in queste ore il governo. Ieri ha superato in Senato lo scoglio delle pregiudiziali di costituzionalità ma ancora Renzi non può cantare vittoria. Anche se l’asse Pd-M5s ieri ha retto non è scontato che resterà in piedi fino alla fine. I timori riguardano in particolare gli esponenti cattolici del movimento che potrebbero far mancare il proprio supporto al disegno di legge sulle unioni civili.

Il nodo più spinoso resta sempre quello della stepchild adoption. I numeri in Senato sono all’osso. Il governo può contare fino a questo momento su 170 voti, e la maggioranza richiesta è fissata a 161.

“Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà, ma sia ben chiaro che impoverito non lo votiamo”. Così il senatore del M5S Alberto Airola ha avvisato nella tarda mattinata di oggi il Pd in merito al voto in Senato del provvedimento sulle unioni civili. “Non si può scendere oltre un minimo livello di garanzie dei diritti”, precisa.

Poi Airola aveva rassicurato sull’appoggio del movimento: “Tra noi del M5S abbiamo chiarito le questioni e non ci sono sorprese. I Dem fanno pressioni su di noi, evidentemente hanno grossi problemi al loro interno”.

Nel tardo pomeriggio questo accordo tra i partiti che al momento sembra reggere.

 

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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