Sono “sempre in numero rilevante a Milano le cause bancarie che hanno ad oggetto il tema di grande attualità della responsabilità fatta valere da singoli risparmiatori-investitori nei confronti di banche-promotori finanziari” per “difetto di informazione” o per “la rischiosità dei prodotti”. Lo rivela la relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario milanese del presidente facente funzione della Corte d’appello, Marta Chiara Malacarne.
Nei Tribunali di Roma e Palermo la preoccupazione principale è la mafia. “Gli anticorpi non hanno funzionato se è stato possibile una così pervasiva influenza sull’amministrazione locale”, ha affermato il procuratore generale della Corte d’appello di Roma, Giovanni Salvi, parlando dell’inchiesta su Mafia Capitale nel corso della sua relazione alla cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario.
E a Palermo, il presidente della Corte di Appello Giocchino Natoli, che ha parlato davanti al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha detto che “la mafia permea l’economia e la pubblica amministrazione”. “Cosa nostra – ha detto – continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio”. Poi, Natoli ha puntato il dito contro “l’incognita dei tempo nei processi civili”.
“È necessario perseguire le condotte che hanno offuscato il lavoro di tanti valenti magistrati”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Palermo. Il riferimento è all’indagine sulla gestione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che ha visto coinvolta la ex presidente Silvana Saguto ed altri magistrati.