La ripresa economica e le riforme offrono “opportunità” alle banche italiane, ma non c’è “nessuna cura istantanea”. È quanto afferma Standard & Poor’s in un report sul sistema bancario italiano.
Secondo S&P sono tre i punti critici per le banche italiane: “hanno accumulato un grosso stock di crediti deteriorati”, soffrono di rigidità strutturali e scarsa efficienza, e sono molto frammentate e quindi in difficoltà nel conseguire economie di scala.
Con la riforma delle popolari, per S&P inizia una fase di “consolidamento fra banche regionali e locali” e nel 2016 le autorità dovrebbero riuscire a vendere le quattro ‘good bank’. La ripresa economica in rafforzamento “farà bene” al settore bancario, scrive l’agenzia di rating, soprattutto in termini di qualità degli attivi e capacità di generare utili, anche se solo gradualmente”.
“Ora ci aspettiamo che la ripresa economica in Italia guadagni slancio nel 2016” sta ancora scritto nel report.
E il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo ad un convegno sul fisco, ha precisato che “Ora siamo nel 2016, ovvero in un anno di svolta”.
“Ci attendiamo, non solo il governo ma anche altre istituzioni” tra cui l’Ocse, che “scenda il debito” del Paese.
“La spending review è viva e vegeta e – continua – permetterà di riconsiderare interamente il progetto di bilancio: bisogna avere il coraggio di mettere in discussione i bilanci. La spending review continua”.
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I risultati si vedono anche sui bilanci delle imprese italiane http://www.salini-impregilo.com/it/sala-stampa/comunicati-stampa/risultati-economico-finanziari-consolidati-preliminari-2015.html