E’ stata un’altra giornata difficile a Piazza Affari, con la Borsa che è andata giù in mattinata, sfiorando anche un meno 4%, ha recuperato nel primo pomeriggio e poi è tornata in picchiata perdendo il 3,49%, con l’indice Ftse Mib di poco sotto i 18.200 punti. A pesare sull’indice generale, ancora una volta sono stati i titoli bancari fra cui Banca Mps, Popolare Milano e Unicredit, quest’ultima attestatasi poco sopra quota 3,50.
Ma è stata una giornata difficile anche per molti titoli del comparto industriale, a cominciare da Fca che ha perso più del 6%o del comparto assicurativo come Generali che ha perso oltre il 3%. Ha chiuso in territoio positivo il titolo Eni, condizionato anche dall’aumento del prezzo del Brent che si colloca in area 35 dollari.
In calo, ma in proporzioni più contenute, anche le altre Borse europee mentre Wall Street, nel pomeriggio, viaggiava ancora sopra la parità.
In mattinata le Borse europee hanno risentito anche di un nuovo scivolone asiatico. Ancora una seduta negativa per la Borsa di Shanghai che cede il 2,92%. A pesare, ancora una volta, le incertezze sulla tenuta dello yuan e l’onda lunga della gelata arrivata ieri dai dati sull’industria cinese, al settimo calo consecutivo. Forte corrente di vendite anche su Shenzhen che perde il 4,18 per cento.
La borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,7% con l’indice Nikkei che scende a 17.041,45 punti.