Secondo giorno per il presidente iraniano Hassan Rohani impegnato nel suo storico “tour italiano”. Dopo gli incontri di ieri con Mattarella e Renzi, il capo di Stato ha fatto visita a Papa Francesco con il quale si è intrattenuto per 40 minuti: “Spero nella pace”, ha detto il Pontefice in apertura dell’incontro.
Il presidente iraniano è arrivato in Vaticano insieme a 12 persone. Tra queste il ministro degli Esteri iraniano, l’ambasciatore e il vice ambasciatore dell’Iran presso la Santa Sede. Papa Francesco ha regalato a Rouhani una medaglia raffigurante San Martino “che si toglie il cappotto per coprire un povero, un segno di fratellanza gratuita”.
Il Santo Padre ha voluto donare anche due copie dell’Enciclica ‘Laudato si‘ in inglese e una in arabo. Il presidente iraniano ha chiesto al Papa “di pregare per me. La visita in Vaticano mi ha fatto un vero piacere e le auguro buon lavoro”.
Il capo di Stato persiano aveva prima ribadito al business forum: “L’Iran è il Paese più sicuro e stabile non intende attaccare nessun Paese né ingerire negli affari interni di nessun Paese, si difende con forza”.
L’Iran, ha sottolineato Rohani, “ha delle leggi e dei regolamenti affidabili, in nessuna condizione mancherà di adempiere a suoi impegni con gli altri Paesi né nel settore pubblico né in quello privato”.
E sulle sanzioni: “Non portano a niente, non sono efficaci, ma la loro fine delle sanzioni ha posto le condizioni per investimenti e per trovare nuovi mercati”. Su Twitter ha poi annunciato che prossimamente Renzi si recherà in Iran.
La riapertura dei rapporti: “Ha permesso a tutti noi di stare qui insieme e pensare a nuove opportunità”. E il ministro degli Esteri Gentiloni non esita a definire gli accordi con l’Iran “il sogno di Enrico Mattei che si trasforma in realtà. “Quando cominciammo le nostre attività in Iran, eravamo sognatori“, dice citando Mattei.
(Foto da Twitter @CiaoKarol)