“I cattolici hanno il diritto di partecipare al bene comune”. Il cardinale Angelo Bagnasco prende ufficialmente posizione sul tema delle Unioni civili.
Al centro del suo messaggio c’è quindi la difesa dei credenti che esprimono la propria opinione, ma ricorda anche che spetta poi ai laici regolamentare attraverso le leggi: “Ma si assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana“.
“I vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l’unicità. Insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare nè la Chiesa nè la famiglia“, ha aggiunto il cardinale.
Il presidente della Cei ha poi definito la famiglia un “patrimonio prezioso, uno scrigno, la cui punta di diamante sono i figli, il cui bene deve prevalere su ogni altro.
Durante il suo intervento di apertura del consiglio episcopale, Bagnasco ha auspicato che “nella coscienza collettiva mai venga meno l’identità propria e unica dell’istituto famigliare“.
Infine una battuta sul futuro degli accordi di Schengen: “L’Europa e l’Onu devono farsi carico della responsabilità di individuare e consolidare soluzioni che vadano alla radice di situazioni, che gettano un’ombra pesante sulla stessa civiltà”.
La fine di Schengen “è un pericolo da scongiurare – ha detto Bagnasco – attraverso una politica delle migrazioni che non si limiti a segnalare problemi e pericoli, ma li rilegga alla luce della situazione demografica, economica, culturale e sociale dell’Europa”.