“Non avrei mai pensato di essere l’artefice di un movimento politico. Si è creata una confusione di ruoli. Io non sono il leader dei 5 Stelle”. Beppe Grillo “ci ripensa”, il mondo della politica non è il suo ambiente naturale. Lui è un comico: “Guardate che io sono sempre quel comico che avete conosciuto negli anni, è il vostro punto di vista nei miei confronti che è cambiato”.

La decisione di togliere il suo nome dal logo del Movimento? “Non mi sto allontanando – dichiara al Corriere della Sera – diciamo che faccio un passo di fianco. Ma sono sereno perché ho voglia di riconquistare la mia libertà”. Libertà che coincide quindi con il ritorno sui palchi.

Lo spettacolo “Grillo vs Grillo” prenderà il via a febbraio: “Ci saranno dei robot in scena, degli oggetti su cui proietterò dei filmati, e inoltre ci sarà il mio ologramma che finirà per rappresentare quella schizofrenia di cui sono rimaste vittime le persone“.

E il M5S? “Non avrei mai pensato di essere l’artefice di un movimento politico. Ma forse era destino – spiega – È successo tutto quasi per caso: la gente usciva dai miei show distrutta, ma anche ringraziandomi. Allora mi sono detto: perché queste esperienze non proviamo a raggrupparle? Il Movimento è nato più o meno così. Ma io non posso essere la visione del Movimento“.

E sul futuro del Movimento, Grillo ha le idee chiare: “Si è creata una confusione di ruoli. Io non sono il leader dei 5 Stelle, e non ci deve essere alcun leader. Le persone hanno identificato in me questa forma di partito-verticistico che di fatto non esiste. Ecco perché ci sarà sempre più una diffusione dei poteri all’interno del Movimento”.

“Il Movimento è stato lanciato sì grazie alla mia popolarità e alla mia reputazione, ma io non sono a capo di niente – prosegue Grillo – Io voglio essere solo il garante di certe regole precise: questo è e questo sarà il mio compito”. Un ritorno in Tv? “Solo se mi garantiscono una conversazione, non una discussione con immagini che spiazzano”.