Ha raggiunto l’obiettivo delle cento piazze la mobilitazione #svegliatiItalia, lanciata da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit in occasione dell’inizio della discussione al Senato del ddl sulle Unioni civili. La manifestazione ha l’obiettivo di “sensibilizzare l’opinione pubblica e far capire al governo che le unioni civili non possono più essere ritardate”. Gli organizzatori giocano d’anticipo rispetto al Family Day, in programma il 30 gennaio.
“Siamo rimasti l’unico paese dei 28 senza una disciplina sulle unioni civili, è fondamentale che si chiuda cercando il più possibile di ascoltarsi e rispettarsi ma poi si sappia che ad un certo punto si vota e sui temi etici ci sarà libertà di coscienza come doveroso che sia. Sono giuste tutte le posizioni ma si sappia che per il Pd la riforma non è più rinviabile“, ha detto il premier Matteo Renzi alla direzione del Pd, ribadendo la determinazione a chiudere sulle unioni civili.
All’indomani della presa di posizione di Papa Francesco, della presentazione di una valanga di emendamenti al ddl Cirinnà (circa seimila, molti a firma Lega Nord) e delle polemiche per la scritta “Family Day” comparsa sul Pirellone a Milano, gli attivisti alzano dunque la voce per chiedere al Governo di andare avanti.
Alle tante città italiane che hanno raccolto l’invito ad attivarsi per ribadire a Governo e Parlamento il traguardo dell’uguaglianza tra tutti e tutte, si aggiungono i presidi di Londra, Copenhagen, Dublino, Limerick, Berlino, Francoforte e Monaco, nati spontaneamente per sostenere dall’estero una battaglia già vinta in gran parte dei Paesi europei. Attivisti e attiviste lgbt, in Italia e oltreconfine, scenderanno in piazza accanto a un pezzo importantissimo della società civile: associazioni, istituzioni, partiti, sindacati, liberi cittadini e cittadine hanno aderito in massa all’appello e annunciato la propria presenza ai presidi. Tutti assieme realizzeranno un flashmob, portando con sé sveglie e orologi con suoneria per sincronizzarli e suonare la sveglia al nostro Paese.
(Foto da Twitter)