Torna sul tema migranti e Trattato di Schengen il premier italiano Matteo Renzi. “Non rinuncerò a difendere l’interesse nazionale in Europa – ha affermato il capo del Governo di Roma durante un incontro a Mantova. – Ci facciamo sentire non per logiche vendicative, noi non facciamo le bizze, ma chiediamo più Europa”.
“Non penso – ha proseguito Renzi – che per essere credibili in Europa bisogna sempre dire di sì alle richieste degli altri, ignorando una grande comunità che si chiama Italia”. Secondo il premier chi afferma che il problema europeo è Schengen, che bisogna chiudere le frontiere, “non solo fa un passo indietro, ma tradisce l’idea di Europa“.
Al suo arrivo al teatro Bibiena di Mantova c’è stata una piccola contestazione. Da una casa vicina è stato srotolato uno striscione con scritto ‘Renzi ciocapiat’, ovvero racconta frottole, e un ragazzo con un megafono ha iniziato a dire “Renzi non ti vogliamo” sventolando una bandiera di Rifondazione comunista. Fra la gente, qualcuno ha protestato per la riforma della sanità e anche per il trattamento dei medici. “Stai distruggendo la sanità”, gli ha urlato.
E su Schengen è intervenuto il direttore generale dell’Fmi Christine Lagarde: “La crisi dei migranti è un po’ come ‘o la va o la spacca’, dalla mia personale prospettiva”. E alla domanda se la crisi può mettere in pericolo il trattato di Schengen, Lagarde ha detto di “si'”.
Preoccupano l’Fmi anche la ‘Brexit’, ossia l’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Euro, e la situazione dei rifugiati dal Medioriente . Il direttore generale dell’istituto di Washington, al Wef, Christine Lagarde ha spiegato: “La crisi dei rifugiati, dalla mia personale prospettiva, un po’ o la va o la spacca”.
Stesso concetto anche per lo spazio di libera circolazione europea di Schengen? A questa domanda, Lagarde ha risposto: “Si’, penso”